Perché NVK

vestiti ecologici | abbigliamento ecosostenibile

Perché tra i servizi di NVK compare anche quello della vendita di vestiti ecologici? Perché il rispetto della sostenibilità ambientale e del benessere è il motivo conduttore dello svolgimento dell'intera attività di NVK. Per questa essenziale ragione l’abbigliamento ecosostenibile è uno dei temi che con maggiore convinzione perseguiamo, consapevoli che anche nel mestiere di architetto e in un’attività come quella di NVK ci sia spazio per coltivare questa attività produttiva.

La consapevolezza di dover operare secondo il principio di sostenibilità per poter garantire un mondo vivibile alle future generazioni è il centro da cui muove NVK quando progetta l’abbigliamento ecosostenibile o il design degli interni. Un filo conduttore che lega tutti i progetti di questo studio, basta acquistare uno dei nostri vestiti ecologici per rendersene conto. Quella che prima era una forte esigenza applicata al lavoro è diventata oggi un progetto costituente che si chiama Slowdesign.

Lo Slowdesign vola più in alto del solo produrre vestiti ecologici perché promuove la riunione tra il consumo e la produzione locale, privilegiando l'utilizzo di materie prime e manodopera locale durante tutte le fasi della lavorazione di un prodotto. La lotta agli sprechi e il contenimento degli agenti inquinanti avviene in tutte le fasi della realizzazione dell’abbigliamento ecosostenibile grazie ad una pluralità di concetti da tener presente nell'esercizio della professione.

Slowdesign non è solo un progetto volto a realizzare una vera e propria collezione di abbigliamento ecosostenibile ma un manifesto d’intenti, che può essere sintetizzato nei seguenti punti programmatici:

  • disegnare oggetti utili, limitando quindi la produzione di materia legata alla creazione di gadget e vestiti ecologici fini a sé stessi;
  • disegnare oggetti che inducono comportamenti “ecologici”, oggetti cioè che consentono per esempio di utilizzare e conservare il tepore del proprio corpo per ottenere un immediato effetto benefico ed evitare sprechi di energia dovuti all'aumento della temperatura degli impianti di riscaldamento;
  • disegnare oggetti durevoli e destinati a essere ereditati dalle future generazioni, per esempio pensati per essere contenitori di una pluralità di funzioni, così da dilatare nel tempo la produzione di CO2 che è stata emessa per produrlo;
  • garantire la tracciabilità del prodotto da materia prima a oggetto finale per poter verificare e controllare le emissioni di inquinanti che produce durante tutte le fasi della sua lavorazioni;
  • scegliere materia prima locale e manodopera locale per evitare l'inquinamento dovuto al trasporto;
  • scegliere materiali“poveri”, cioè che richiedono pochi passaggi di lavorazione per essere finiti e per questo molto spesso più economici;
  • dall'architettura al design, campo d'elezione del marchio, fino alla moda, ultimo nato di questa piccola factory, sempre in nome della ricerca di bellezza ed eleganza intelligenti e sostenibili.
Ma come e ad opera di chi nasce NVK? Come si arriva, oggi, alla realizzazione di vestiti ecologici? Nasce per mano di Natasha Calandrino Van Kleef laureata in Architettura presso il Politecnico di Milano, a pieni voti, con l'indirizzo di Tecnologia e Design. La formazione sul campo avviene attraverso l'esperienza nei cantieri di grandi opere per conto di una multinazionale. Tracce di quella esperienza si possono vedere ancora oggi nella linea di abbigliamento ecosostenibile, attività che va a completare quella più larga dell’arredamento d’interni.

Fin da subito l’attività dello studio guidato da Natasha Calandrino Van Kleef, che vede anche la presenza della linea di abbigliamento ecosostenibile, si fa notare per il suo approccio creativo e innovativo. A rimarcare un’attività di grande successo ci sono attestati di stima provenienti da più parti e molti premi, tra cui il "No Effetto Serra" per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra secondo il protocollo di Kyoto. In particolare questo premio, dato alla collezione di vestiti ecologici, è una sorta di premio ad un lavoro portato avanti con grande passione e dedizione.

Lo studio NVK Architettura & Design si occupa, non solo della realizzazione di vestiti ecologici ma anche e soprattutto di progettazione architettonica residenziale e commerciale e di progettazione integrata con gli elementi di arredo. Nel lavoro di progettazione, particolare attenzione viene posta nella scelta delle luci, dei materiali e dei colori che rispettano le esigenze e i desideri della committenza per il loro benessere abitativo. Questa filosofia di lavoro viene naturalmente applicata anche nell’abbigliamento ecosostenibile o nel lavoro del decoratore d’interni dove al primo posto di ogni progetto c’è sempre la soddisfazione del cliente.

Questo è il profilo dello studio NVK. Uno studio che tra abbigliamento ecosostenibile, progettazione e arredo d’interni, si profila, grazie alla forte impronta ambientalista di diventare un nuovo centro di sperimentazione che punta forte su un nuovo modo di concepire gli spazi, gli arredi ma anche l’abbigliamento, perché i vestiti ecologici sono uno dei tanti modelli innovativi progettati dallo studio NVK. Chiunque fosse interessato a lavori che vadano in questa direzione troverà nello studio una valida possibilità per realizzare le proprie idee.NATASHA CALANDRINO VAN KLEEF

NATASHA CALANDRINO VAN KLEEF

Dopo la laurea conseguita alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano (cui è seguita l’abilitazione alla professione), per un decennio ho lavorato in uno studio di architettura e design di cui sono stata socia fondatrice e successivamente da libera professionista, occupandomi di progettazione e direzione lavori relativamente ad appartamenti, locali commerciali e locali pubblici di committenza privata. Da subito ho stretto importanti rapporti di collaborazione con il Politecnico nel campo dello Slowdesign, di cui con le altre socie del mio primo studio ho redatto il manifesto Slowdesign: oggetti quotidiani ispirati al benessere, pubblicato sulla rivista “Interni”, n° 534, settembre 2003.

Come architetto ed eco innovation designer pongo precipua attenzione all’impatto ambientale, all’indipendenza da fornitori e manovalanze e alla responsabilità del direttore lavori sia nelle corrette scelte progettuali sia nella ponderata individuazione dei materiali e della messa a punto delle tecniche costruttive. Credo nel rispetto verso il cliente e nella correttezza tra colleghi, e amo particolarmente le collaborazioni tra diversi professionisti nell’ottica di una totale trasparenza. 

Da sempre convinta che benessere, scienza, tecnologia e cultura siano aspetti imprescindibili di una società sana, nel 2010 ho fondato il brand NVK allo scopo di avviare la produzione di una nuova collezione di moda completamente sostenibile, nel segno dell’etica e della qualità. Ho individuato nel cosiddetto tencel il filato più sostenibile presente sul mercato, dal momento che ha la qualità di richiedere per la sua produzione dal 40 al 70% in meno in termini di energia rispetto alle usuali fibre naturali nonché un decimo dell’acqua necessaria per il cotone. Grazie all’esperienza in Slowdesign sono riuscita a superare i limiti della struttura poco sostenuta del tencel (che tradizionalmente è sempre stato utilizzato in coppia con il cotone) e a lavorarlo in modo innovativo grazie a tagli, geometrie e raddoppi nei punti critici. Tale tecnica, che è alla base di tutta la collezione di abiti NVK Daydoll®, è stata oggetto di un brevetto di utilità rilasciato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Altro valore fondamentale alla base del brand NVK è la salute: i capi della collezione NVK Daydoll® non solo riducono i danni ambientali della lavorazione tessile, ma permettono un alto grado di traspirazione della pelle.

Oltre alla sostenibilità, la linea di produzione NVK Daydoll® ha un ulteriore punto di forza nella filiera etica: il team che realizza le mie creazioni è composto da persone che lavorano stabilmente insieme da un decennio e che, regolarmente contrattualizzate, hanno potuto trovare una stabilità lavorativa tale da poter attivare, nel caso, le procedure di ricongiungimento familiare.

L’attenzione del brand alla sostenibilità e alla trasparenza di tutta la filiera – “dal filato al capo finito” – ha portato NVK Daydoll® al conseguimento della Certificazione del Progetto Tessile e Salute finanziato dal Ministero della Salute finalizzato a tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini. Grazie a questa innovazione sostenibile nel campo della moda sono stata selezionata per partecipare a diversi incontri culturali dalla Fondazione Prince Claus Fund di Amsterdam. 

Nel 2020, a seguito dello scoppio della pandemia Covid-19, ho disegnato una mascherina funzionale, sicura e sostenibile denominata “Shield”, realizzata in 4 strati di modal/tencel, lavabile in lavatrice, testata e certificata dai laboratori Next Technology Tecnotessile (Società Nazionale di Ricerca conforme alla ISO 9001:2015). La capacità filtrante è garantita da un’asola per l’inserimento di un filtro specifico. 

In virtù dei miei interessi per la Storia dell’Arte sono stata selezionata da Imago Mundi di Luciano Benetton Collection per collaborare alla selezione dei 200 migliori artisti contemporanei provenienti da quattro Paesi (Netherlands, Fijji, Australia e New Zealand), organizzarne e curarne la raccolta delle opere in 4 volumi. 

La mia esperienza in campo ambientale e culturale mi ha portato ad essere nominata nel 2018 Esperta di Commissione Urbanistica e Ambiente ed Esperta di Commissione Cultura di Municipio 1 a Milano. In tale veste ho organizzato di recente diversi eventi pubblici, tra cui una giornata divulgativa sulla salute Amici per la Pelle – la moda salutare con Mauro Rossetti, chimico tessile dell’Associazione Tessile e Salute e Giulio Tosti, dermatologo dello IEO (2018), la mostra di artisti pakistani Art for education presso il Museo Diocesano e Palazzo Serbelloni (2018) e il congresso multidisciplinare Contagio. Humans against viruses, proposto e realizzato in collaborazione con la Presidenza del Consiglio del Comune di Milano. L’aspetto innovativo del congresso Contagio, che è stato trasmesso in diretta web il 2-3 marzo 2021 (attualmente disponibile in https://www.comune.milano.it/-/presidenza-del-consiglio-comunale.-contagio-un-congresso-per-spiegare-la-pandemia-contro-fake-news-e-cattiva-informazione), è stato riunire alcuni tra i migliori studiosi e ricercatori in ambito medico, astrofisico e culturale, accomunati dall’obiettivo di divulgare i più recenti risultati scientifici e sistemi di inattivazione di agenti patogeni in ambienti indoor

A seguito di questa esperienza nel 2020 ho dato vita, insieme a due colleghi, al brand “Kushim Caring Design”, destinato a contrassegnare una serie di dispositivi realizzati sulla base dei più recenti studi sull’inattivazione del patogeno Covid-19 in ambienti confinati. Il primo dispositivo, denominato SanLight, è stato testato nei laboratori del Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche L. Sacco (Università degli Studi di Milano) e presentato in occasione del Salone del Mobile di Milano 2021. Si tratta di una lampada LED per la sanificazione e la riduzione della carica infettiva degli ambienti confinati, capace di ridurre del 90% la carica virale di Sars-Cov-2 (descrizione nel dettaglio in https://www.kushim.it/technology). In questo ambito ho avviato nel 2021 una collaborazione con INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) mirata proprio allo sviluppo e al design di altri dispositivi, di prossima presentazione, utili all’inattivazione del patogeno Covid-19 in ambienti confinati e in luoghi pubblici come scuole e uffici. 

Inoltre sono stata Cultore della Materia per il corso di “Laboratorio di Sintesi finale di Progettazione” 2008-2009 con Luciano Crespi; sono Commissaria di Laurea su chiamata alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano dal 2007, titolare di brevetti in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Ambientale del Politecnico, abilitata come CTU presso il Tribunale di Milano e giornalista pubblicista.